Il Journaling - dall’inglese journal ovvero diario - è una pratica che consiste nel tenere un diario quotidiano dei propri pensieri a scopo terapeutico e di crescita personale. Si tratta infatti di un processo catartico, tramite il quale ripuliamo la nostra mente da tutto quel ronzio mentale che ci rallenta o che addirittura ci blocca.

Di cerchi nell’acqua.

Di cerchi nell’acqua.

Personalmente ho provato con successo il metodo spiegato nel libro di Julia Cameron La Via Dell’Artista: le Morning Pages, come le chiama l’autrice, consistono in tre pagine (di quaderno grande, se usate un diario diventano sei facciate) di scrittura istintiva, senza filtri, di tutto ciò che vi passa per la mente. Tutto: cose belle e brutte, meschinità, paure, fastidi, illuminazioni. Tutto. Il momento migliore per farlo è sicuramente il mattino appena svegli, quando il cervello razionale è ancora semi addormentato e la parte più creativa e intuitiva è libera di esprimersi.

L’inizio non sarà semplice, sia perché non tutte le mattine avremo lo slancio necessario, sia perché una parte di noi - il nostro severo giudice interiore, ci spingerà a censurarci e ad auto-criticarci. Ma se riusciamo ad applicarci con costanza tutti i giorni, potremo trarre almeno tre benefici da questa pratica:

  • “Buttare fuori” tutti quei pensieri circolari e stagnanti che tendono a bloccarci: ripuliremo quindi la nostra mente, facendo una vera e propria opera di decluttering.

  • Disinnescare il giudice interiore: per questo serve un po' di tempo, ma dopo un primo periodo di rodaggio potremo notare di essere molto meno severi con ciò che scriviamo e di conseguenza anche con noi stessi.

  • Tra tutto ciò che verrà fuori troveremo anche idee interessanti che potremo usare o approfondire.

Infine, è importante che non leggiate le vostre Morning Pages prima di un paio di mesi. Lasciate sedimentare e andate avanti: quando ci ritornerete sopra potrete vedere tutti i cambiamenti, i pattern e le scintille creative.