L’Arcano Maggiore VII rappresenta un condottiero che governa un carro trainato da due cavalli: nella storia la carta ha avuto diverse rappresentazioni, ma il significato è sempre legato al movimento, alla volontà e alla direzione. È infatti in condottiero che con la sua determinazione fa convergere i due cavalli - spesso rappresentati come due forze opposte - verso l’obiettivo da lui scelto. 

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Per me il Carro è da sempre associato al mito della Biga Alata narrato da Socrate nel Fedro di Platone. Secondo il mito, la biga esprime il viaggio dell’anima dopo la morte verso il mondo delle idee: l’Auriga ha a disposizione un carro con due cavalli, uno ben addestrato, bianco e forte, l’altro indisciplinato, nero e sgraziato. Il condottiero rappresenta l’aspetto razionale dell’uomo, che deve sviluppare una forza di volontà tale da compiere il viaggio riuscendo a governare sia la sua parte razionale (il cavallo bianco) che quella irrazionale (quello nero). Il cavallo nero rappresenta i bisogni, le emozioni, la materia. Se a dominare sarà questo cavallo, la Biga non raggiungerà l’Iperuranio; più il cavallo bianco - e quindi la forza di volontà e la razionalità - sarà stato allenato in vita, più l’Auriga avrà possibilità di giungere a destinazione. La filosofia greca è fondata sull’idea dell’armonia, dell’equilibrio, della moderazione e lascia poco spazio alla mente irrazionale, ciò che potremmo oggi definire inconscio. Nei tarocchi questa rappresentazione è particolarmente didascalica nel Rider Waite Smith dove troviamo il carro condotto da una sfinge bianca e da una nera, proprio a evidenziare la dualità razionale/irrazionale e conscio/inconscio. Nei tarocchi di Marsiglia i cavalli sono dello stesso colore, ma sguardo ed espressione li differenziano notevolmente, da una parte un cavallo fiero e determinato, dall’altra uno dallo sguardo distratto e poco aggraziato. In entrambi i casi i cavalli tendono ad andare in due direzioni opposte, evidenziando il tema principale di questo Arcano, ovvero che è solo grazie a forza di volontà, determinazione e direzione che potremo raggiungere l’obiettivo. Nella rappresentazione del Tarocchino Bolognese troviamo l’estremo di questa tensione, dove il carro è instabile ma sostanzialmente fermo, in balia dei due cavalli, l’auriga in equilibrio che cerca di indicare la via. Naturalmente il Carro ha molte altre sfumature, ma il tema della volontà per convogliare tutti i nostri aspetti, più o meno razionali, le nostre tendenze e divagazioni, verso un unico obiettivo, il nostro, rimane fondante di questo Arcano Maggiore. Se volete approfondire il mito della Biga Alata lo trovate spiegato bene qui.

 
 
Da sinistra: Rider Waite Smith, Tarocchino Bolognese, Marsigliese Madenié.

Da sinistra: Rider Waite Smith, Tarocchino Bolognese, Marsigliese Madenié.